A cura di Elena Beltrametti

Il kako é una pianta stupenda perché con i suoi frutti color arancio decora i nostri giardini oramai spogli e i suoi frutti ci forniscono benessere ed energia per diversi mesi. I primi kaki maturi ce li gustiamo freschi ma poi ci rendiamo conto che non ce la faremo mai a consumarli prima che marciscano. Da anni la mia pianta non mi regalava frutti così buoni. Naturalmente ne ho distribuiti a destra e a manca ma non è stato facile in quanto tante persone non hanno il posto per poterli conservare e farli maturare. Il kako é ricco di nutrienti come potassio, magnesio, fosforo, calcio, vitamine C, ed E solo per citarne alcuni. Il mio fabbisogno di kaki era stato coperto ma avevo ancora diverse cassette piene in esubero e così mi sono messa in cucina a preparare i kaki per seccarli e per gustarli durante l’inverno fino all’inizio della primavera, inoltre mi sono resa conto che poteva essere anche simpatico fare dei regalini agli amici golosi di kaki secchi. Mi sono messa all’opera e ho iniziato a tagliare quelli ancora sodi, é stato facile e veloce perché ho usato un’affettatrice ma per quelli maturi dolcissimi e troppo molli come fare? Ci ho pensato un po’ ed ecco il sistema che ho adottato:

Per i kaki sodi
  • tagliate a fette i kaki dallo spessore di 1 cm circa con l’affettatrice o con un coltello seghettato tagliente;
  • posizionate sopra la fetta una formina per la preparazione dei biscotti leggermente più grande della fetta del kako;
  • fate girare la formina tagliando man mano la pelle;
  • foderate una griglia con carta da cucina e fate seccare le fette a 50° con la porta aperta per tre dita. Devono risultare morbidi ma non troppo secchi.
Per i kaki belli maturi
  • tagliate a fette i kaki con un coltello seghettato nell’altezza di 1 cm circa;
  • posizionate sopra la fetta una formina per tagliare i biscotti leggermente più grande della fetta del kako;
  • fate girare la formina tagliando man mano la pelle;
  • posizionate sopra la griglia un telo in silicone (acquisto presso Migros o Coop), fate scorrere le fette verso il telo in modo che quando si saranno asciugate nella parte superiore potrete girarli con facilità con l’aiuto di una spatola.
  • fate seccare a 50° con la porta aperta per 7 cm circa fino a che risultino belli secchi ma senza esagerare.

La mia amica Regula Pedretti, anche lei amante della natura e che tanti di voi conoscono perché tiene corsi di Microrganismi Effettivi, ma ha regalato una ricettina un po’ diversa dal solito ed è con grande piacere che ve la giro con una mia piccola variante.

Dolcetti al cioccolato con la consistenza delle caramelle mou
Ingredienti:
  • Una manciata di kaki seccati e una manciata di mandorle secche o anacardi;
  • Grappa nostrana per dare gusto e consistenza;
  • Oppure al posto della farina di mandorle aggiungete pasta di mandorle.
Procedimento

Con un tritaprezzemolo o altro macchinario con lama, tritate i kaki e le mandorle secche fino a che non risultino quasi un impasto. Aggiungete la grappa fino ad ottenere una consistenza ideale per fare delle palline. Se usate la pasta di mandorle e vi risultano troppo molli, solidificate con farina di mandorle. A questo punto potete consumarle così oppure eccovi una mia variante: sciogliete a bagnomaria del cioccolato amaro all’80% e intingete le palline. Lasciatele raffreddare.
Trovate delle varianti interessanti a pagina 206 del mio libro Corso di Cucina, edito Fontana Edizioni, Pregassona.

 

 




I libri di Elena Beltrametti sono disponibili online sul sito internet di Fontana Edizioni: www.fontanaedizioni.ch

 

L’autrice scrive anche sulla rivista “Terra Ticinese”: www.terraticinese.ch

 

 

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