a cura di Stefania Rossi

Abbiamo visto che l’Anima attraverso le esperienze nel mondo fisico incontra, di tappa in tappa, problemi e ostacoli descritti sin qui come modelli emozionali distorti supportati da forme-pensiero distruttive; abbiamo incontrato inprimis la paura a cui fanno seguito l’insicurezza e il disinteresse per la realtà. Evidentemente se non si crea una struttura psico-mentale sana e solida, inevitabili appaiono la dispersione energetica e addirittura il fallimento del proprio progetto di vita. Una volta superate le tematiche relative alle citate distorsioni, si assiste allo sbocciare graduale e armonioso della personalità esteriore che si apre alla Vita in profonda comunione con la guida dell’Essenza Divina. Se ciò non accade, si prefigura un modello costruito su un doloroso e spesso insanabile senso di separazione dal proprio contesto con tutte le conseguenze che tale isolamento implica. Anzitutto si diventa vittime di una solitudine infinita e ci si percepisce incompresi, non amati o peggio incapaci di aprirsi ai sentimenti. La grande lezione spirituale richiamata da tale prova riguarda la comprensione che “nessun uomo è un’isola” e che alla fine tutti siamo immersi in una rete di globale interconnessione e interdipendenza di cui si deve diventare coscienti e responsabili. Per favorire il flusso di Saggezza della Via del Cuore ecco tre Essenze Floreali del dr. Bach la cui peculiarità è anzitutto aiutarci a guarire dalla solitudine spirituale liberandoci dall’ignoranza e dall’inconsapevolezza: Impatiens – Heather – Water Violet.

 

 

IMPATIENS – È il primo Fiore della Floriterapia mondiale e rappresentò nell’esistenza del dr. Bach il momento del richiamo a portare attenzione alla realtà viva dei Fiori. Il fiore di Impatiens Glandulifera quando giunge il tempo della disseminazione ha una gestualità tipica di piante connotate dalla cosiddetta “astralità” che quindi manifestano un particolare dinamismo. Nel caso di Impatiens, se la pianta viene anche solo sfiorata, si tratta di una vivace espulsione dei semini che come proiettili vengono lanciati anche a diversi metri di distanza.
Il dr. Bach, passeggiando in campagna, fu improvvisamente colpito da questo lancio di semi e sorpreso si fermò a osservare un comportamento così irrequieto che, poi comprese, doveva in effetti essere letto come causa di risveglio e occasione per vivere un momento di autocoscienza. Nei giorni successivi a questo strano impatto del mondo vegetale con la sua sensibilità, egli intuì di avere incontrato un Fiore che doveva aiutarlo a compiere un salto nel “Conosci te stesso”; come Impatiens infatti anche la personalità del dr. Bach era iperattiva e super-efficiente, dinamica e con un senso del tempo molto personale. E così la tipologia umana che meglio è in analogia con questo Fiore, organizzata e laboriosa ma sempre di corsa, rischia di logorarsi nel corso del tempo a causa degli eccessi di tensione a cui si espone, e pertanto ha bisogno regolarmente di fermarsi e trovare pace. Ma ciò che prevale all’interno di questo modello energetico è la condizione di solitudine a cui appare condannato il soggetto Impatiens, anzitutto perché è difficilissimo tener testa ai suoi ritmi lavorativi e di vita ma anche perché a sua volta esso tende a percepire gli altri come inefficienti e lenti. Tutto questo genera giudizi e pregiudizi vicendevoli aumentando l’isolamento che da semplice rischiosa ipotesi diventa amara realtà. La grande Lezione spirituale di Impatiens riguarda infatti la Misericordia che va sviluppata per realizzare scambi umani e relazionali più equilibrati ed appaganti. La Misericordia guarisce dalla malattia del giudizio e rende pazienti e comprensivi in qualsiasi circostanza. La Misericordia è un aspetto dell’Amore Incondizionato e l’Essenza floreale di Impatiens ha il compito di favorire l’accesso a questa qualità spirituale così preziosa. La Via del Cuore passa anche attraverso l’atto di ascolto e di accettazione dell’altro con pazienza e comprensione non alterata da stati di nervosismo o irritabilità. Impatiens calma profondamente il sistema nervoso producendo uno stato interiore di autentica pace.

 

 

HEATHER – Il tenero Fiore dell’erica riempie le brughiere inglesi e il dr. Bach, il giorno in cui ne scoprì i potenziali, si era effettivamente perduto nel cuore della brughiera e non riuscendo a ritrovare la strada del ritorno visse attimi di profondo sgomento. Mentre lo attraversavano sensazioni intense di abbandono e paura, nel disorientamento più totale, ebbe l’idea di lasciarsi andare a questo stato d’animo e non fuggirlo. Addirittura decise di immergersi fra i fiori distendendosi sul prato per andare fino in fondo a questa strana condizione interiore e fu allora, mentre a occhi chiusi si lasciava accarezzare dalla brezza e dal ronzio degli insetti, mentre il profumo della terra e delle piante fiorite lo avvolgevano, che visse il mutamento improvviso della sofferenza psichica in uno stato di profonda pacificazione con quanto stava accadendo, sperimentando infine un grandissimo e indescrivibile senso di unità con tutte le cose. Insomma egli stava vivendo un’esperienza di tipo mistico in relazione con l’energia della Vita che brulicava ovunque e a tutti i livelli lo attraversava e nutriva. Fu allora che comprese di non essere stato abbandonato e si sentì amato e assistito. Quando si rialzò da terra in pochi minuti ritrovò il sentiero di casa e tornando continuò a sentirsi guidato e protetto. Decise di attribuire al piccolo fiore dell’Erica questa caratteristica vibrazionale e ripensò al dolore che si deve provare quando ci si sente soli e non amati. Fece assumere l’essenza floreale di Heather ad una signora del villaggio che era rimasta vedova e che trascorreva gran parte del suo tempo cercando l’attenzione dei vicini andando regolarmente di casa in casa a cercare compagnia e ascolto ma purtroppo comportandosi in maniera un po’ troppo invadente e inopportuna senza rendersene conto. Il soggetto Heather è in effetti molto sofferente a livello spirituale non essendo capace di accettare i lutti della vita e la solitudine che viene vissuta come una tragedia e un’ingiustizia cosmica. L’incapacità di accettare il linguaggio della vita porta questo essere a cercare una compensazione attraverso relazioni nelle quali prevale un Atteggiamento egoico da “bambino bisognoso”. La grande Lezione spirituale dunque ha a che fare con l’accettazione delle prove e il riconoscimento che nella Vita “se si vuole ricevere bisogna saper dare” e dunque non è possibile generare un armonico interscambio fra gli esseri senza aver accettato che “tutti siamo Uno”. Nel momento in cui si diventa coscienti di tale unità universale, si comprende che tutti siamo interconnessi e interdipendenti; a questo punto, se siamo tutti nella stessa barca, non si può non provare compassione anche per il dolore altrui. Solo così è possibile andare oltre la propria egoistica “bolla dolorosa” e accorgersi dei bisogni altrui. Solo così è possibile finalmente lasciar andare i comportamenti infantili di auto-commiserazione lamentosa e sempre rivolta a se stessi a causa dell’idea pretestuosa di avere il diritto di ricevere comunque attenzioni di tipo risarcitorio da parte altrui. Con l’Essenza floreale di Heather è possibile guarire da tali erronee convinzioni grazie alle sue preziose caratteristiche vibrazionali che favoriscono un’esperienza di tipo mistico del fatto che “tutti siamo Uno” ; solo così il soggetto Heather apprende la sua lezione spirituale legata alla Via del Cuore nella quale non c’è più posto per il proprio piccolo Ego terreno.

 

 

WATER VIOLET – È il Fiore per antonomasia del Gruppo dei Fiori per la Solitudine nel quale il soggetto che appartiene a questa tipologia tende a scegliere la solitudine intesa come “beata solitudo”. La piccola e timida violetta d’acqua è la prima infiorescenza che appare a primavera su ruscelli, torrenti e rogge di campagna, dove la pianta galleggia raffinata e totalmente sospesa sul pelo dell’acqua. Come Mosè che fu affidato alle acque così il soggetto Water Violet predilige la propria indipendenza e affida sé stesso alle acque della vita manifestando una scelta di isolamento e distacco dal consorzio umano. In qualche modo è come dichiarasse una sfiducia e un pregiudizio nei confronti degli umani ritenuti in generale grezzi, inadeguati, incapaci di comunicare in maniera soddisfacente. Dietro a questo atteggiamento c’è spesso qualche brutta esperienza relazionale e delusioni affettive; tuttavia, nei soggetti caratterizzati da questo modello di chiusura, c’è per lo più una scarsa accettazione della diversità e addirittura si arriva a concepire l’idea di una propria superiorità. Il soggetto Water Violet appare come un aristocratico che seleziona le sue frequentazioni in base a una visione del mondo nella quale non c’è posto per la volgarità e l’ignoranza. Tende a chiudersi in belle dimore dotate di ogni comfort ove non riceve volentieri persone salvo quei pochissimi che possono condividere idee e letture e ai quali dispensa saggezze e riflessioni profonde senza mai parlare in confidenza di se stesso. A lungo andare chi vive così staccato appare esposto alla difficile sorte che la pianta stessa vive in natura quando arriva l’estate e la siccità inaridisce i corsi d’acqua portando con sé desertificazione e morte. L’amara lezione di Water Violet riguarda la grande verità che “nessun uomo è un’isola” (come disse il poeta John Donne). L’elemento Acqua è simbolo della Vita e pertanto celebra il concetto di interrelazione e comunicazione universale. La nostra pianticella acquatica che galleggiando sulle acque, se da un lato sembra disdegnare la vita ordinaria e grezza della terraferma, dall’altro è portatrice del segreto messaggio dell’elemento-acqua che, da autentico garante del principio della vita, invita all’interscambio fra tutti gli esseri viventi. La siccità del’estate che mette in pericolo l’esistenza della pianticella allude alla pericolosità insita nella condizione di isolamento e in ogni forma di rifiuto a relazionarsi. Ma cos’è la comunicazione se non l’indicatore o il mezzo per eccellenza onde imparare a stare gli uni con gli altri? Di fatto, laddove non sussistano i presupposti per la connessione fra le anime o la personalità esteriore fra gli esseri, il rischio è altissimo di nevrosi e alienazione. Per apprendere la propria lezione spirituale il soggetto Water Violet potrebbe aver bisogno di toccare il fondo dell’inaridimento interiore causato dall’eccessivo monologo sul quale costruisce equilibri di vita assolutamente precari. Water Violet è davvero una magnifica essenza capace di migliorare tutti i rapporti umani segnati dalla lontananza anche di tipo gerarchico e dall’incomunicabilità, rende capaci di umiltà vera e di ascolto pieno di accettazione compassionevole.
L’umiltà di questo soggetto corrisponde davvero al “conosci te stesso” implicando una lettura corretta di se stessi accettando le proprie debolezze e bellezze. È l’essenza di coloro che faticano a studiare le lingue straniere e di chi ha bisogno di imparare a stare nuovamente con gli altri, i diversi da se stesso, senza temerli e accettando il proprio ruolo nella vita con umiltà e rispetto. Con il fiore di Water Violet, in definitiva, si può andare oltre le proprie delusioni e pregiudizi per accogliere il bello e il buono che la Vita vuole donare a chi la ama.

 

 

Per consulenze: Stefania Rossi
Floriterapeuta e Naturopata
L’articolo è stato estratto dal libro I Fiori di Bach e il viaggio dell’Anima, ed. Cleup
sito: www.mariposalily.eu
email: info.stefaniarossi@alice.it

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