A cura di Elena Beltrametti

Al fiore di San Giovanni sono attribuite storie folkloristiche, storie di streghe e di superstizioni e non ho dubbi, certamente anche l’inquisitore era da temere, forse più delle streghe stesse!
Cominciamo con un consiglio utilissimo: quando si raccoglie il fiore di San Giovanni, per estrarne i suoi benefici, bisogna stare attente a non confonderlo con quello strisciante o di media altezza in quanto queste due specie non hanno niente a che vedere con quello medicamentoso di iperico che ha uno stelo che può arrivare fino a un metro e dieci centimetri.
Può anche essere alto solo 30 cm a dipendenza se cresce in montagna oppure in giardino e come nel mio caso, quest’anno è cresciuto eccezionalmente fino a 1 m e 20 cm.

 

Fiore di San Giovanni: inizio fioritura

Fiore di San Giovanni: piena fioritura


Poi, tanti sono i modi e le credenze per il periodo ottimale della raccolta che avviene il 24 giugno. Visto che quasi mai riuscivo a rispettare la data e c’era sempre il rischio di non poterlo più fare ho iniziato a fare la raccolta quando la pianta era pronta, quest’anno per esempio era già fiorita quasi 20 giorni fa. Vi assicuro che l’olio è potente ugualmente anche se la data non è il 24 giugno.
Sono oramai quasi 40 anni che ogni due anni preparo questo stupendo olio “miracoloso”. Personalmente l’ho usato anche dopo quasi tre anni e l’olio non aveva odori o sapori cattivi e all’uso ne ho ottenuto comunque i benefici sperati. Tenete conto che la data di scadenze (ipotetica) dell’olio è quella dell’odore che deve essere come quello del primo giorno, ma se non vi fidate… sono due anni. Tutto dipende dalla preparazione e conservazione.

A cosa serve l’iperico o l’olio di San Giovanni? È un forte emostatico, antinfiammatorio, aiuta la guarigione di ferite. Ottimo anche nelle scottature ma non bisogna usarlo mentre la pelle sta ancora “bruciando”. Eccezionale per arrestare il sanguinamento del naso. Diverse volte ho sperimentato con grande successo l’uso di questo olio. Provate a usare l’olio di San Giovanni al posto del latte e la crema per il corpo. Bastano poche gocce qua e là e i risultati vi sorprenderanno.  Ecco la ricetta per un olio di qualità.

Materiale necessario

  • Usate un vaso capiente con la chiusura a macchinetta e la bocca grande, sarete più comodi;    
  • olio di oliva bio pressato a freddo (risulterà più denso degli altri oli e ne faciliterà l’uso);
  • un colino e una garza piegata in quattro; 
  • un recipiente per raccogliere l’olio della prima pressatura;
  • bottigliette scure per il travaso e la conservazione. L’ideale è imbottigliarlo in bottiglie piccole colore blu (da sempre usato come conservante ed energetico) o marroni oppure semplicemente conservarlo in un locale buio.

Raccolta del mattino

Fiori di San Giovanni riposti su un canovaccio ad asciugare

Ultimi fiori

Raccolta finale di rametti foglie e germogli rimasti

Procedimento

La raccolta dei fiori può avvenire tutta insieme, (devono essere fioriti) possibilmente quando sono asciutti in pianta. Se avete fiori a sufficienza potete raccoglierli unitamente a foglie e germogli e alla sommità dei rami.
Lasciate evaporare l’umidità dei fiori posizionandoli su fogli di carta da cucina e in seguito, quando al tatto risulteranno asciutti e gli insetti si saranno dati alla fuga metteteli nel vaso senza pressarli. Versate sopra l’olio in modo da coprire abbondantemente il tutto.
I primi giorni si formeranno delle goccioline di vapore all’interno del vaso, asciugatele con carta da cucina. Quando non si formano più queste goccioline di vapore non aprite più il vaso e lasciatelo al sole per un paio di mesi. L’olio assumerà un aspetto rosso vivo, ma se questo non accadrà ops, è perché avete sbagliato fiore. Non abbiate timore di lasciarlo esposto al sole a maturare, il calore renderà la vostra preparazione perfetta e ben conservabile!
La mia raccolta, per esempio, avviene su diversi giorni, mattina e sera. Raccolgo solo i fiori fioriti e lascio i germogli in modo che possano fiorire successivamente, anche perché in questo modo ottengo più olio. La pianta continuerà a fiorire. Quotidianamente, per due volte al giorno metto il mio raccolto nel vaso assicurandomi che sia ben coperto di olio e in fine raccolgo anche le gemme. rimaste, le foglie e i rametti superiori a condizioni che siano di un bel colore verde.

 

Olio filtrato pronto da etichettare

 

Quando sono trascorsi due mesi è arrivato il momento di filtrarlo e imbottigliarlo, fate così:

  • posizionate il colino con la garza sopra un vaso capiente; 
  • versate pian piano l’olio;
  • togliete i rametti dal vaso e strizzateli in una garza lasciando cadere l’olio nel vaso;
  • lasciate riposare l’olio una notte e filtratelo di nuovo facendo attenzione a non far scendere il deposito.

Il fondo dell’olio non buttatelo! Usatelo per massaggi o al posto del latte e la crema corpo frizionandolo bene, questo renderà la vostra pelle morbida e vellutata! Volendo potete aggiungere degli aromi o essenze alle rose, lavanda, agrumi o altro. Sicuramente avrete olio in esubero, preparatelo già dentro dei recipienti carini con etichetta e regalatelo ai vostri amici, ve ne saranno grati! 

 

 

 

 




I libri di Elena Beltrametti sono disponibili online sul sito internet di Fontana Edizioni: www.fontanaedizioni.ch

 

L’autrice scrive anche sulla rivista “Terra Ticinese”: www.terraticinese.ch

 

 

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