a cura di Stefania Rossi

Le seguenti riflessioni e indicazioni sono frutto di una lunga ricerca – soprattutto di carattere esperienziale – e riguardano l’impatto energetico sul lavoro dell’Anima da parte di alcune Essenze floreali in grado di facilitare il drenaggio di emozioni distruttive e l’eliminazione di blocchi dovuti a traumi o memorie dolorose. La loro azione si esprime nel favorire l’accesso a stati di consapevolezza nei quali, conoscendo maggiormente sé stessi, si scopre di essere sempre responsabili della propria condizione animica.

Le Essenze Floreali, note sin dall’antichità per le loro qualità armonizzanti, diventano oggetto di studio e sperimentazione agli inizi del Novecento grazie alla ricerca pionieristica del medico inglese, il dottor Edward Bach, già allopata poi omeopata e infine floriterapeuta. A lui si deve il primo Repertorio di rimedi floreali non ascrivibili ad alcuna disciplina nell’ambito terapeutico sino ad allora nota e per questa ragione egli ebbe tanti oppositori. Ma la straordinaria e complessa avventura della sua breve esistenza fu in realtà il Viaggio iniziatico di un’Anima consapevole di avere una missione e di non poter rinunciare a realizzare lo scopo della sua incarnazione, a qualunque prezzo. Egli, divenuto ricco e famoso come scienziato nella ricerca batteriologica appare attanagliato da una profonda crisi interiore alla ricerca di risposte relative alle vere cause della malattia. Finalmente chiamato a comprendere il vero significato della sua vita, riceverà un primo segno durante una passeggiata in mezzo alla natura quando, in un viottolo di campagna, un fiore selvatico lo colpì investendolo con i suoi semi. Si trattava di Impatiens, il primo fiore di tutta la Floriterapia, al quale il dr. Bach collegò analogicamente un tipo di personalità iperattiva ed efficientista ma poco misericordiosa nei confronti di chi non riesce a procedere alla stessa velocità. E così intuì che all’interno dell’azione vibrazionale dell’Essenza floreale si poteva riconoscere la cosiddetta “lezione” che l’Anima stava apprendendo. Facendo esperienza con se stesso e con i suoi pazienti, il ricercatore inglese giunse ad attribuire ai Fiori che via via identificava fra le umili e gioiose piante spontanee dei prati e delle foreste del Galles caratteristiche particolari e uniche tali da poter rappresentare tipi di personalità e le diverse emozioni che intessono la trama del corpo psichico o astrale. Definì i suoi primi Fiori, i Dodici Guaritori, considerandone l’impatto sottile sul piano psico-emozionale e li descrisse, nel loro potenziale di trasformazione, come forze in grado di illuminare il lato ombra dell’animo umano aprendo varchi di consapevolezza circa le vere cause del malessere interiore.

I Dodici Guaritori della Floriterapia

Il Dr. Edward Bach chiamò i primi Fiori del suo Repertorio, i Dodici Guaritori, dopo averne intuito le chiavi energetico-sottili, collegate a tipi di Personalità e a modelli archetipici, indicando per ognuno la lezione che l’Anima incontra lungo il cammino evolutivo. A rafforzare il significato spirituale dell’intervento floriterapico si deve riconoscere l’importanza numerologica delle prime dodici Essenze che Bach collegò analogicamente ai Dodici Apostoli, ai Cori Angelici, alle Costellazioni astrologiche e così via. Il Dodici come numero del Sé spirituale evoca la necessaria operazione di trasmutazione alchemica alla quale l’Anima deve sottoporsi per conseguire il suo glorioso destino. Tutto inizia dal “conosci te stesso” che sancisce il primo livello di consapevolezza. E’ molto interessante che la terapeutica vibrazionale promossa dalle Essenze Floreali ha come sua peculiarità produrre anzitutto un primo varco nella consapevolezza di se stessi. Questa fase di autocoscienza permette di scoprire i meccanismi che nel tempo si sono utilizzati, per lo più sotto forma di automatismi inconsci, per nutrire sentimenti negativi sino ad aggravarne la pesantezza con l’ausilio delle forme-pensiero. Una volta compreso tutto questo, si è in grado di assumersi la responsabilità del proprio comportamento e di scegliere finalmente se nutrire o meno questo mix esplosivo di emozioni e pensieri distruttivi.
La Floriterapia a questo punto può essere considerata a pieno titolo un modello terapeutico che accompagna il processo di ristabilimento dell’equilibrio interiore compromesso da profonde distorsioni animiche.
Seguendo il Repertorio floreale bachiano è possibile leggervi una sorta di percorso di rinascita e guarigione del Corpo-Anima; esso potrebbe essere scandito in sette tappe ognuna delle quali incontra una distorsione emozionale e risveglia una virtù.

Per consulenze: Stefania Rossi
Floriterapeuta e Naturopata
L’articolo è stato estratto dal libro I Fiori di Bach e il viaggio dell’Anima, ed. Cleup
sito: www.mariposalily.eu
email: info.stefaniarossi@alice.it

 

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