Sessualità sacra: il massaggio come portale per l’intimità consapevole

Testo a cura di Aldebaran Sandrini

Continuiamo il nostro viaggio nel piacere del corpo.
Credo che un momento speciale in cui possiamo leggere la nostra apertura all’intimità sia quando riceviamo o diamo un massaggio.
Se riceviamo, come viviamo il mostrarci senza veli, quasi completamente nude? Possiamo avere vari sentiti in proposito: possiamo vergognarci del nostro corpo, della ciccia in più, di quei difetti che non amiamo di noi e temere il giudizio. Oppure possiamo, una volta sdraiate, percepire libertà e gioia nel mostrarci, nel non avere nulla che stringe addosso e magari, sentire un’onda di seduttività che inizia a circolare nel corpo. Possiamo viverlo come un tocco solo fisico e concentrarci sul rilassamento muscolare, magari addormentarci perché la mente si quieta. Oppure possiamo aprirci totalmente, affidarci nelle mani esperte di chi ci tratta, assaporare ogni tocco, sentirne il ritmo, la pressione, fare un vero e proprio viaggio dentro il corpo, le sue reazioni, le emozioni che si muovono. Perché se ce lo concediamo (e naturalmente se dall’altra parte chi massaggia lo vive come servizio più grande e non solo come atto meccanico) non possiamo evitare di sentire la vicinanza emozionale, l’amore che viene trasmesso al nostro corpo. E bene o male tutti abbiamo bisogno di essere toccati, di sentire quel tocco fermo, sicuro, quella mano che quando si appoggia ci fa sentire accuditi, sostenuti, amati. Talvolta ci può riportare alla memoria le coccole della mamma di quando eravamo bambini, oppure se queste sono mancate, possiamo sentire del disagio e fastidio, dovuti al fatto che queste sensazioni non le conosciamo bene, e potremmo percepirle come pericolose. 

 

 

Se siamo noi a massaggiare abbiamo la possibilità di connetterci al nostro cuore e dare amore con totalità: in ogni tocco, manovra, scivolamento o trazione sentiamo che liberiamo il corpo dell’altro ma allo stesso tempo noi stessi. Quando massaggio sperimento spesso degli stati di beatitudine profondi: sento che un’energia calda fluisce da me all’altro e dall’altro a me, e più mi muovo lenta, con dolcezza ma allo stesso tempo ferma e sicura, più sento sgorgare una felicità profonda, sento che il corpo che tocco è un reticolo di sensori pronti per essere accesi, veri e propri punti di piacere. Percepisco la gioia dell’intimità profonda, della musica in sottofondo, dell’olio caldo. Siamo fuori dallo spazio e dal tempo, in due, scambiando qualcosa che non può essere razionalizzato né compreso da altri.

Se riusciamo a sentire questo con degli sconosciuti, perché non possiamo farlo con il nostro partner?
Il massaggio è un ottimo modo per avvicinarsi emozionalmente e aprire le porte per una sessualità più sana, consapevole. Instaura la fiducia, apre il corpo, amplifica i sensi, ci fa percepire il nostro veicolo fisico come un luogo di piacere. 

È necessario molto ascolto quando massaggiamo l’altro, così come è necessario molto ascolto quando facciamo l’amore. Non dobbiamo presumere nulla, o basarci sui “gusti” abituali che conosciamo dell’altro. In ogni momento siamo diversi, specie noi donne, che siamo così cicliche e mutevoli come madre luna. 

Una tecnica che ritengo molto efficace è quella di mettersi a servizio totale dell’altro per un massaggio: chi riceve chiede dove e come vuole essere massaggiato. Può concentrarsi su un unico punto, oppure cambiare diverse zone in base a quello che il corpo brama. Può anche in corso d’opera chiedere di “correggere il tocco”, ad esempio un ritmo più veloce, una pressione minore o maggiore, e qualsiasi cosa emerga. Non è per tutti facile affermare quello che si vuole, talvolta fatichiamo a comprendere il bisogno reale del corpo con le idee della nostra mente, in altre occasioni non ci sentiamo in diritto di chiedere all’altro qualcosa di diverso, nuovo, strano. E ancora, possiamo avere timore di chiedere all’altro di cambiare qualcosa pensando che possa offendersi. 

È un grande atto di potere imparare ad affermare ciò di cui abbiamo bisogno, e un grande atto di amore mettersi a servizio e lasciare che l’altro ci guidi nell’esplorazione del suo aprirsi al piacere. 

È una base importante su cui possiamo costruire molto, molto di più. 

 

 

Aldebaran Sandrini, insegnante di astrologia del profondo e conduttrice di percorsi di consapevolezza e cerchi al femminile. Si è formata e continua a formarsi attraverso il metodo “Holistic dance language” di Zola Dubnikova e presso la Priestess School di Sofia Sundari, un percorso di tantra e taoismo mirato a portare una consapevolezza completamente nuova sulla sessualità e l’incontro tra uomo e donna.

Aldebaran Sandrini | Percorsi e scoperte del Sè
Consulenza e formazione di Astrologia del Profondo
Tel. +41 76 4467636
www.aldebaransandrini.com

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