Testo a cura di Marina Bernardo Ciddio
In questi giorni sono, particolarmente, attanagliata da pensieri che vertono su ciò che è davvero essenziale per la nostra esistenza. Non mi riferisco a quanto stiamo vivendo a causa della pandemia, alle tante limitazioni sociali e non solo! Bensì, son “abitata” da un’altra forma di pensieri che si sono palesati dopo la visione di un video (vedi il riferimento in fondo all’articolo) che racconta la storia di Emma, una donna nel Wales che ha fatto una scelta esistenziale davvero radicale. Ossia, ha scelto di vivere in stretto contatto con la natura, la sua abitazione, se guarderete il video-intervista, è interamente costruita con materiali semplici ed è completamente inserita nel contesto naturale, quasi perfettamente mimetizzata con il bosco. Vive senza elettricità e senza acqua corrente, nell’appezzamento di terreno dove risiede scorre un fiume, da lì si approvvigiona del suo fabbisogno di acqua. La sua CASA è composta da un’unica stanza che funge da cucina, salotto e camera e, grazie ad un’enorme finestra (unico elemento non proveniente direttamente dalla terra) si può scorgere ciò che la circonda. L’invito è di guardare il video e di lasciarvi trasportare dalle sue parole. Personalmente, resto affascinata da tale coerenza interiore e dalla scelta di vita che porta a tante rinunce e, contemporaneamente, ad un vivere ad unisono con la natura che è, almeno a mio modo di vedere, sconcertante per tanta bellezza!
Ora, le domande su ciò che è veramente essenziale continuano a vagare dentro di me, in alcuni momenti trovo risposte che mi soddisfano, ma che aprono altri pertugi e lì vi trovo altre domande. Il mio percorso personale, così come professionale, è stato, e lo è tuttora, costellato dalla capacità di porsi varie domande che contemplano il mondo interiore come pure quello esteriore. Mondo esteriore che si intreccia con gli altri, con gli oggetti, con il mondo tutto, insomma, in un continuum che non può che interrogarci su come impostiamo la nostra Vita e su come riusciamo a “veleggiare” tra le difficoltà e le gioie.
Buona visione e buone riflessioni: youtu.be/U-7O-fIYSsY
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